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Il 2023 sarà l’anno delle “quarter slice”?

Il 2023 sarà l’anno delle “quarter slice”? published on

TheHornyPotato_t Negli ultimi due anni abbiamo visto il mercato monopolizzato da due fenomeni: il primo è il ritorno delle half-slice, sull’onda del successo della Waka Steeze, che ha portato allo sviluppo di kayak con propensione al creek, pur avendo coda scarica e che si presta allo squirting; il secondo, la corsa allo sviluppo di imbarcazioni per la disciplina dell’extreme slalom. Su quest’ultima mi sono già espresso qui e non ho intenzione di ripetermi; sullo sviluppo di imbarcazioni apposite, che ogni casa tira fuori giocando sui centimetri di altezza di punta e coda (dato che il rocker esasperato che sta caratterizzando i modelli da river play non è certo adatto a far velocità), mi dispiace dire che secondo me nessun vantaggio porterà al mondo del WW non agonistico, visto che si registra un ritorno su forme già collaudate e filanti (tanto che secondo me la RPM di trent’anni fa rischia di essere ancora più veloce, anche se ovviamente non la vedremo mai sui campi di gara). Inoltre il costo di questi modelli, che certamente non saranno venduti in grandi numeri, anzi probabilmente forniti gratuitamente per sfruttare la “vetrina” delle competizioni, verrà recuperato inevitabilmente sui modelli da torrente più commerciali, che hanno già subito un’impennata dei costi preoccupante. Insomma un’operazione promozionale per i costruttori, ma i cui costi vengono caricati sulla clientela. Vi piace così? Continuate pure ad entusiasmarvi per ogni nuovo modello con un rail di due cm più lungo, o la punta di un cm più bassa: sappiate solo che è un giochino che finanziate voi.

Dopo questa piccola nota polemica passiamo ad occuparci di quello che potrebbe essere invece un fenomeno più interessante e che potrebbe essere la nuova tendenza: la tipologia che ho soprannominato, per analogia, quarter slice. Come ho detto prima le half slice con propensione creeking l’hanno fatta da padrone negli ultimi due anni: dopo la Steeze abbiamo visto Goat, Machete, Ripper 2, Kush ecc… tutte barche con coda sottile ma punta alta, rocker pronunciato e importante volume anteriore; barche quindi che permettono di giocare con la coda, ma anche di affrontare percorsi di pendenza.
Come al solito la moda detta legge e ora questi kayak si trovano nelle mani non solo di chi ha le capacità tecniche per portarle come si deve, ma anche di chi li ha comprati perché sono l’ultima tendenza, ma non è in grado né di sfruttarne le potenzialità di gioco, né di gestire una coda scarica su un percorso di difficoltà superiore; lo stesso fenomeno che si era verificato con le prime half slice negli anni ’90 e poi con le barche da freestyle degli anni 2000.
Inoltre, con una tecnica appropriata, è possibile “piantare la coda” anche con barche non così sottili (ai miei tempi lo facevo con la topolino, non in acqua piatta certo, ma in presenza di corrente sostenuta e un po’ di onda non è nemmeno troppo difficile). Ecco quindi che, partendo dalle nuove half slice, alcune case cominciano ad aggiungere volume nella parte immediatamente dietro al pozzetto, lasciando invece sottile l’estremità.
La nuova Zet Ninja e soprattutta la Lettmann Horny Potato vanno in questa direzione (stendiamo un velo pietoso sui nomi: banale e strausato il primo, il secondo, “la patata arrapata”? Boh se piace a voi…)
Ebbene, all’inizio sono stato molto critico, ma in questo caso credo che invece questa potrebbe essere una buona soluzione, che permetta di sfruttare l’ultimo segmento di coda per verticalizzare in presenza di acqua che spinge, ma di avere il sufficiente supporto nella zona centrale per affrontare con sicurezza i passaggi più impegnativi.
Attendiamo di provarle per saperne di più.

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