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Northstar Northwind Solo star lite

Northstar Northwind Solo star lite published on

NW-Solo-BL-AL-top copia di Paolo Santoné
La statunitense Northstar Canoes, già Bell Canoe Work, è uno dei produttori al top di canoe canadesi. Sul mercato italiano purtroppo le imbarcazioni prodotte da questa azienda sono pressoché introvabili, non esiste infatti un importatore nazionale; questa della prova, che sono riuscito dopo una lunga ricerca a procurarmi, proviene dall’Inghilterra, e presumo che ora, con l’uscita della Gran Bretagna dal mercato europeo, sarà ancora più difficile procurarsele e, naturalmente, bisognerà essere disposti ad un notevole esborso di denaro.
In Italia purtroppo non c’è mercato per queste imbarcazioni: molti sono disposti a spendere 3500 euro per un sea kayak top di gamma in composito, ma nel campo delle canadesi, sul mercato italiano, si trovano quasi solo dei plasticoni in sandwich di polietilene (quando va bene) o peggio ancora in polietilene pieno, chiatte da 50 kg, che ovviamente deludono gli acquirenti dopo poche uscite e finiscono presto per essere dimenticate in garage. Sui tandem si trova qualcosa di più, come le Prospector Novacraft (eccellenti canoe di cui abbiamo già pubblicato il test qui) ma nel campo delle canoe monoposto la situazione italiana è deprimente: manca la cultura per queste imbarcazioni, e manca anche perché non c’è la possibilità di provarle e vederle in azione.

Cominciamo da alcuni dati tecnici: la lunghezza di questo scafo è di 15′ e 6″, circa 473 cm.; la larghezza massima di 30″, 76 cm., mentre 26,5″, 67 cm. è la larghezza al bordo libero; il rapporto tra lunghezza è larghezza è di 6.9 (uno dei più filanti tra i modelli per uso turistico); la portata di carico utile di 370 lb., 168kg; il rocker è appena accennato, anche con il solo canoista a bordo la linea di chiglia è tutta immersa. Il fondo è del tipo shallow arch, ossia arco ribassato, con una curvatura meno accentuata nella zona centrale, che progressivamente si accentua, fino alle estremità decisamente “affilate”.
La versione esaminata è la Star lite, la più leggera disponibile, tutta in kevlar-carbon, fondo e centine di irrigidimento con tecnologia foam core. I gunwales sono in alluminio, meno affascinanti del tradizionale legno di frassino (opzione comunque disponibile, con sovrapprezzo), ma ultraleggeri e con un che di tecnologico che non mi dispiace affatto. Meno convincenti invece le cuffie di finitura (deck) a prua e poppa, in materiale plastico, un po’ sotto tono per un modello di questa fascia di prezzo, unico neo costruttivo rilevato. Il sedile, di tipo tradizionale, ha una lieve inclinazione in avanti e una lieve curvatura per accogliere i glutei in maniera più fisiologica. La seduta è realizzata in cinghie di nylon incrociate, meno delicate del tradizionale rattan e quasi altrettanto fresche e traspiranti.
La finitura esterna non prevede gelcoat, sempre in ottica di contenimento del peso, ma è direttamente in resina epossidica. Lo spessore dello scafo è minimo nella parte alte delle fiancate, tanto da flettere anche sotto una leggera pressione delle dita, mentre assume maggior consistenza e rigidità avvicinandosi al fondo. Il risultato di tutta questa tecnologia applicata è un peso di sole 27 lb, circa 13 kg! Nonostante le dimensioni è facilissimo caricare e scaricare questa canoa anche da soli, senza sforzo. I trasbordi non sono più un problema.
Naturalmente non è un’imbarcazione per usi gravosi o torrentizi. Il suo ambiente ideale è il fiume di fondovalle, con rapidine fino al 2° grado. Si comporta molto bene anche in ambiente lacustre, grazie alle fiancate non molto alte, che offrono poca resistenza al vento. Per lo stesso motivo non è adatta a rapide molto ondose.

La prima impressione, appena saliti a bordo è di una stabilità non proprio a prova di bomba, effetto del fondo arrotondato, che però, una volta presa confidenza, si rivela molto maggiore, anche grazie all’ottima stabilità secondaria. Grazie al disegno del fianco infatti la canoa riceve una spinta laterale maggiore quanto più lo scafo è inclinato; questa caratteristica, unita all’accentuato tumblehome (bordo rientrante nella zona centrale) consente inclinazioni al limite dei gunwales. Dopo un’oretta di utilizzo sono riuscito ad alzarmi in piedi senza grandi difficoltà e a condurre la canoa da questa posizione (naturalmente non bisogna aspettarsi la stabilità di un Prospector). Come si può prevedere l’imbarcazione è piuttosto veloce, ma più che la velocità massima impressiona la facilità di mantenere una discreta velocità di crociera praticamente in assenza di sforzo.
Lo scafo fende l’acqua come un coltello nel burro, senza creare onda e con grande precisione. La rotta si mantiene agevolmente, mentre per le manovre più repentine, data la lunghezza della linea d’acqua, è necessario inclinare decisamente lo scafo sul fianco o utilizzare le dinamiche dell’acqua, come la differenza di velocità tra i flussi, le linee di morta ecc… Non bisogna comunque aspettarsi una maneggevolezza “da slalom”.
In sintesi una canoa canadese costruita allo stato dell’arte, perfetta per un turismo fluviale veloce dall’acqua piatta fino al 2° grado, con una discreta capacità di carico per un singolo e un peso estremamente contenuto. Il prezzo purtroppo è elevato, si paga la qualità, ma anche la scarsità di offerta del mercato italiano, che obbliga a importare dall’Inghilterra o dai paesi nordici questo genere di imbarcazioni, con costi di trasporto che incidono pesantemente sui prezzi già salati. Siamo comunque nell’ambito delle Rolls delle canoe.

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  • Cura dei particolari
  • Qualità della costruzione
  • Leggerezza
  • Velocità
  • Piacevolezza d’uso
  • Prezzo
  • Decks in materia plastica

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