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Paddle Expo 2016

Paddle Expo 2016 published on Nessun commento su Paddle Expo 2016

img-20161012-2 di Francesco Balducci
Kanu Messe, me ne hanno sempre parlato, ma non ci ero mai stato, nonostante io sia nel mondo della canoa da ben 38 anni. Era quindi giunto il momento di dare un’occhiata alla fiera più importante, almeno in Europa, che a Norimberga si svolge ogni anno all’inizio dell’autunno. Messe, perché è il quartiere fieristico che la ospita da diversi anni e che raccoglie gli espositori del settore, giunti da ogni parte del mondo.

La prima impressione è stata infelice, almeno per me, che come sapete sono appassionato di kayak fluviale: la parte del leone, nella fiera, la faceva il SUP, di ogni materiale e dimensione, con qualche stand che proponeva anche una linea di abbigliamento tecnico per questa specialità. Segno manifesto che commercialmente si vendono molti più SUP che kayak fluviali, ma questo lo si poteva immaginare.
In alcuni corridoi della fiera, poi, si parlava un misto di inglese e cinese, tanti essendo gli espositori con gli occhi a mandorla a presentare queste tavole, oltre a kayak per navigazione in mare. Il mercato cinese ormai sta dilagando ovunque e sicuramente presenterà a breve anche modelli di kayak fluviale, c’è da giurarci.

Ma veniamo al sodo, ovvero a quello che più ci interessa: il fiume e le sue barche! Praticamente presenti tutti i grossi produttori, dallo storico Prijon, che invero mostrava solo un kayak e nemmeno tanto bello a vedersi, ai nostri italiani, tra cui primeggiava la Dragorossi-Rainbow di Somaglia, rappresentato da Diego Zanga che intratteneva i visitatori con il suo inglese fluente.

Queste le novità: La Spade Kayaks, austriaca di Matrei, era presente con il suo modello Ace of Spades, di 265 cm e del peso compreso tra i 20 e i 23 kg, a seconda della dotazione, disegnata da Olli Grau, una leggenda del kayak. La canoa, al di là del grande investimento, anche con una brochure ricca ed esaustiva, in realtà non pare aver portato alcuna innovazione, richiamando le linee già sfruttate in precedenza.
La Piranha sfoggiava il suo nuovo kayak Machno, lungo 264 cm nella sua versione M, accanto alla flotta delle sue barche già note: kayak che segue la tendenza attuale, ovvero più volume, più lunghezza, più robustezza, a discapito però del peso, a mio avviso sempre eccessivo. Ideale per acque dure e abbondanti, per cascate potenti, ma non per i piccoli torrenti in cui sovente noi siamo abituati o costretti a pagaiare.
In casa nostra, la Exo, dopo il successo della Demon e soprattutto della XT 300, sta sfornando sempre nuovi modelli, dalla Six, alla T- Rex e T- Rex race che promettono scintille.
La Dragorossi ripropone la linea già consolidata 77 e 88 e annuncia, ufficiosamente, la nascita di una nuova barca da creek. Top secret sul nome del kayak e sullo shaper. Ci auguriamo che veramente possa essere un’imbarcazione di alto livello, soprattutto per il disegno ed il peso. In ogni caso l’azienda di Somaglia si è aggiudicata il premio per la miglior innovazione, con la camaleontica e versatile canoa per i più giovani che si può velocemente trasformare da kayak polo a slalom con seduta glutea o da C1. Una chicca per collezionisti!
Gli sloveni di Rotoattivo (già il nome ricorda qualcosa…), ripropongono una vecchia conoscenza, l’Orgasmo della Zeroattivo. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque!
Girando tra gli stand, trovo il pirotecnico Corran Addison, che ha creato un nuovo marchio di nome Soul Waterman, presente con il kayak Booty Call, dalla linea non originale, ma con un sistema di alloggiamento interno interessante, perché leggero in quanto realizzato in espanso (vedi foto seggiolino) e senza fissaggio laterale con viti o altro. Questo riduce il peso sensibilmente. Non resta che provarla. Può essere interessante per le spedizioni internazionali in luoghi reconditi dove una rottura del sistema di fissaggio tradizionale potrebbe essere un problema.
La Letmann propone il suo cavallo di battaglia, la Granate, che offre una punta rastremata con nervature in coperta. Anche in questo caso nulla di nuovo.
Accattivante la Jackson Zen, della azienda americana, che blandisce i potenziali acquirenti con il gadget dell’attacco per la Gopro in coperta (Vedi foto) e un peso, dichiarato, di 19,5 kg, ad un costo non proprio economico di 1.399 euro.
Sempre in tema di peso ridotto, la francese Dag mostra la Spy 235, più corta rispetto alle canoe concorrenti. Con un peso di 19 kg.
Tra gli accessori e l’abbigliamento, mi hanno colpito il salvagente (o meglio giubbotto di sicurezza) della Astral –HF, denominato Greenjacket e il Rivermonster XT della Nookie. Interessanti anche le scarpe ad alta aderenza della Astral, le TR1 Junction e le TR1 Mesh e la corda da lancio da allacciare in vita, waist throwline, molto semplice, leggera e veloce da scagliare.

In conclusione, una visita sicuramente utile e stimolante, ma un po’ sotto le mie aspettative di kayaker d’alto corso. Avrei desiderato più novità, soprattutto nel campo del kayak fluviale per il torrente. Credo che il vero goal vincente sia realizzare una barca che accosti leggerezza (sotto i 19 kg), sicurezza, velocità, semplicità di manovra e perché no, aspetto avvincente. Una chimera? Vedremo…
Nota molto positiva, la città di Norimberga, con il suo centro storico, pullulante di vita e le sue chiese gotiche imponenti. Ricca la scelta di ristoranti per tutti i palati e portafogli. Alla prossima!

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