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Dagger Rewind Medium

Dagger Rewind Medium published on

Dagger-Rewind-KAYAK-RIVERPLAY-9007_31e476ca9e di Paolo Santoné
Finalmente sono riuscito a provare la nuova river running di casa Dagger, erede delle fortunatissime RPM, Redline e Axiom. Se il marchio americano ha legato il suo nome a una particolare tipologia di kayak più che ad altre, questa è proprio quella dei river running polivalenti che, a partire dal fortunatissimo modello RPM, sono diventati, e a buon diritto, il cavallo di battaglia della casa a stelle e strisce.

Essendo stato un entusiasta fan della Axiom (oltre che delle sue “antenate”) si può capire l’impazienza con cui attendevo di provare questo (riuscitissimo) update.
Le dimensioni di questo nuovo kayak, definito dalla casa “downriver playboat”, e che si è già aggiudicato il premio 2019 di “Best Whitewater Boat” della rivista Paddling Magazine, sono 267 cm di lunghezza x 65 di larghezza, il peso dichiarato è di 19,5 kg e il volume 254 lt. (dato quest’ultimo da prendere sempre con il beneficio del dubbio, ma che mi sembra plausibile).
Misure del modello medium, l’unico al momento in commercio, a cui verranno presto affiancate le versioni small e large.
Sugli interni non starò a dilungarmi, visto che sono quelli completissimi e ben strutturati di tutte le Dagger WW premium; le regolazioni sono molteplici e ognuno potrà trovare l’impostazione ideale, anche se a primo acchito non l’ho trovata già supercomoda, come di solito mi accade entrando in una Dagger, ma trattandosi di scafo test su cui non ho fatto alcun altro intervento se non la regolazione del puntapiedi, direi che è normale.

La linea è filante, con il volume concentrato nella zona anteriore, la punta è ben sollevata (notevole miglioramento rispetto alla Axiom), il rocker generoso e continuo, la coda spianata, ma con ancora discreto volume dietro il pozzetto, mentre diventa molto sottile all’estremità, pur conservando una certa larghezza. Il fondo è planante, con doppio rail laterale, la coperta è arrotondata, con una nervatura di irrigidimento che ne segna il bordo. L’aspetto è armonioso ed equilibrato, decisamente accattivante.

Ho provato la Rewind sul campo slalom/play di St. Clement sulla Durance, un secondo/terzo ondoso, ottimo per valutarne le potenzialità river runner e play, ma non adatto per metterne alla prova le potenzialità di creeker, che si intuiscono comunque non indifferenti.
La stabilità primaria è ottima, grazie al fondo piatto, senza tuttavia generare l’effetto “chiatta”, che si nota su alcuni kayak attuali dalle larghezze vicine ai 70 cm. La stabilità secondaria, pur in presenza della parziale perdita di supporto dovuta alla coda sottile, è comunque ancora buona e la perdita di equilibrio a scafo inclinato graduale e ben gestibile.
La velocità lineare è buona e la maneggevolezza ottima. La barca gira bene sia a scafo piatto che inclinato, fulmineamente sfruttando l’immersione della coda in contropancia, come una slalom.
Quello che mi ha colpito di più è l’incredibile facilità, per una barca di quasi 270 cm., di surfare su onde fisse abbastanza chiuse e con ricciolo, come uno scafo molto più corto. E’ facile mantenere la punta alta nel cavo, grazie al lavoro sui fianchi e allo spostamento antero-posteriore del peso. La reazione ai cambi di assetto è immediata, ma dolce e prevedibile. L’eskimo non presenta problemi. Alzare la punta facendo perno sulla coda, entrando in morta o in corrente, con un po’ di mestiere, non è difficile anche con i miei 65 kg e le mie spalle che non mi permettono di spingere come un ossesso.
Come anticipato sarà interessante vedere il comportamento in torrente tecnico, ma le potenzialità mi sembrano davvero ottime, sia per la distribuzione dei volumi, che per lo sbalzo di punta e l’accelerazione dello scafo.
In conclusione che si può dire ancora? Che appena finita la prova, ne ho subito ordinata una…

Aggiornamento del 21 agosto 2021.
Dopo aver provato la barca su percorsi fino al 4° grado confermo la prima impressione avuta: non è solo divertente e “giochevole” ma anche adatta a percorsi più impegnativi, meglio se di volume. La Rewind è veloce e precisa, plana facilmente e boofa bene, con la tecnica adeguata. Anche quando l’acqua sale sulla coda lo scafo è sempre molto controllabile e si impenna proseguendo la sua corsa, senza tendere a “cadere” lateralmente. Certo non è un creeker, ma ai paddler evoluti può comunque dare grandi soddisfazioni, su percorsi di volume, anche impegnativi.

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  • Estetica e finiture
  • Impostazione interna
  • Maneggevolezza
  • Facilità di surf
  • Velocità e precisione
  • Prezzo
  • Peso (in rapporto alla tipologia)

Il kayak Dagger Rewind medium è al momento disponibile presso Alpin Action e Ozone.
Un ringraziamento a SND Kayak di St. Clement che mi ha permesso di effettuare la prova.

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