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Esquif Extasy

Esquif Extasy published on

extasy_p di Paolo Santoné
Extasy è l’ultimo modello di Open C1 prodotto dallo storico marchio canadese specializzato in Open Canoe. Disegnata da Sabrina Barm, forte discesista e open boater, è una canoa pensata per le ragazze e per i pesi leggeri.

Già a prima vista colpisce la forma filante e molto particolare di questa imbarcazione. La parte anteriore è molto stretta, con i fianchi alti e verticali che presentano un accenno di flare in prossimità della punta, il fondo è piuttosto arrotondato e il rocker pronunciato, spezzato però da un marcato stacco di prua. Nella parte centrale lo scafo si allarga, raggiungendo la larghezza maggiore (ma pur sempre limitata a 66 cm.) dietro la sella; i fianchi si arrotondano con un deciso tumblehome e il fondo si appiattisce. Sono presenti due accenni di rail negativi ai lati, di cui non mi è ben chiara la funzione. La coda si restringe bruscamente e il fondo sale con uno sbalzo deciso, per terminare con una coda tronca con profilo a V. E’ palpabile l’influenza delle imbarcazioni agonistiche. Il disegno coniuga aspetti e linee di un moderno C1 da slalom con quelli di un C1 da discesa. I gunwales, integrati nello scafo, hanno una luce davvero strettissima che contribuisce all’aspetto filante dell’imbarcazione. La linea di chiusura dello stampo che descrive un’ampia curva sul fianco contribuisce all’aspetto particolare dello scafo. La lunghezza dichiarata è di 275 cm e la canoa è consigliata per paddler da 50 a 80 kg.
Con i suoi 18,5 kg di peso dichiarati, ma percepiti sembrano persino meno, la Extasy è certamente la più leggera open C1 in polietilene nella classe 9 piedi.

Le maniglie sono in fettuccia tubolare, fissate tramite due piastrine in alluminio, l’aspetto è solido.
L’impostazione prevede sella in espanso, con puntapiedi regolabile ad alette, e cosciali, sempre in espanso, di tipo bulkhead. Non sono quindi necessarie le cinghie. La sella, almeno nel modello da me provato, è piuttosto bassa, con le gambe abbastanza compresse, condizione comunque indispensabile per avere un minimo di equilibrio su una canoa così stretta, specialmente considerato l’uso a cui è destinata, ovvero il creeking e il river running sportivo. Non la definirei in ogni caso scomoda (per chi è abituato alla posizione inginocchiata naturalmente) almeno per paddler di corporatura medio piccola. Quelli robusti comunque non riescono nemmeno ad entrarci.

Il comportamento in acqua non permette di rilassarsi troppo. Di sicuro è molto veloce, considerata la lunghezza limitata, ma a causa della coda molto scarica, richiede un controllo costante per mantenere la direzione. La stabilità è forse il punto più critico, è accettabile ad assetto piatto, ma il fianco sostiene poco, quando si inclina lo scafo oltre un certo angolo è facile perdere l’equilibrio. Recuperare l’assetto è agevole, ma naturalmente solo se lo sbilanciamento avviene dal lato di pagaiata. Un comportamento che non crea problema ad atleti che provengono dalle barche da discesa, ma può mettere in difficoltà i paddler meno smaliziati. Alcune difficoltà sicuramente si supereranno con un periodo di adattamento, ma insomma la prima impressione non è quella di una barca che perdona gli errori.
In compenso è molto asciutta. Grazie al disegno dei fianchi e alla luce molto limitata tra i gunwales, imbarca davvero pochissima acqua, tanto nelle onde quanto nei buchi. L’eskimo riesce facilmente e anche in questo caso l’acqua imbarcata è davvero poca, merito del tumblehome così accentuato.
Gira bene e molto rapidamente, sia ad assetto piatto, sia sul fianco. Il boof è buono, ma nell’attraversamento di buchi come nelle onde la punta tende ad impennarsi se non si porta il peso bene avanti.
Nel complesso mi sembra una canoa agile e performante, ma piuttosto nervosa, che regalerà soddisfazioni soprattutto ai paddlers in possesso di una tecnica avanzata.

Mi piace di più Mi piace di meno
  • Leggerezza
  • Velocità
  • Reattività
  • Imbarca poca acqua
  • Stabilità un po’ critica
  • Comportamento nervoso

Un ringraziamento a Canoe Diffusion e a Livio Bernasconi per la possibilità concessa di effettuare questa prova.

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