Questo percorso che godeva di grande popolarità negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, è stato per un lungo periodo negletto, anche a causa dei grandi cambiamenti prodotti dalle piene della fine degli anni ’90 e dei primi 2000. Da qualche anno, assestatosi l’alveo, ha ricominciato ad essere percorso dai paddler della zona e ultimamente, specie in occasione dell’annuale raduno della Valli di Lanzo, gode nuovamente di grande favore tra gli appassionati di alto corso.
Alcuni passaggi sono molto cambiati, ma il percorso ha mantenuto le medesime caratteristiche di corso d’acqua alpino, tecnico, manovriero e continuo.
La difficoltà, che una volta era stimata in IV – V grado, ora per effetto della compressione determinata dall’assurdo fenomeno della scala chiusa, su cui ci siamo già soffermati, è ora valutata in IV continuo, con passaggi di IV superiore.
L’imbarco è a monte dell’abitato di Pialpetta, presso un ponticello in corrispondenza di un grande spiazzo, tra il corso d’acqua e la SP33 della Valgrande.
Lo sbarco è a monte dell’abitato di Chialamberto, presso il centro sportivo polivalente, utilizzato anche come punto di atterraggio dagli appassionati di parapendio.
Il livello è ottimale quando, allo sbarco, l’acqua ricopre per intero, di pochi cm, una soglia di cemento longitudinale visibile dal ponticello sulla strada.
I passaggi salienti sono tre: la rapida, scherzosamente detta delle cinco tazas, circa 3/400 mt a valle della partenza. E’ una successione di cinque piccole soglie, un paio della quali con discreto ritorno, visionabile comodamente dalle sponde o dalla passerella che si trova subito a valle. La rapida presenta un discreto dislivello e le linee sono pulite, richiede una certa decisione nell’affrontare i drop per non farsi scomporre dai buchi.
Subito a valle troviamo il passaggio detto del pillow, un intricato dedalo di rocce in cui bisogna affrontare con decisione il drop sulla sx, per poi, a seconda dei livelli, affrontare una stretta curva a dx sul cuscino di fronte, o con livello elevato, infilare il canalino di fronte, scivolando su una stretta soglia.
Tutti i passaggi sono visionabili, assicurabili e trasbordabili dalle sponde.
Dopo queste due rapide (IV+) la difficoltà cala lievemente, ma si mantiene sempre sul IV continuo, e le rapide non sono quasi mai percorribili a vista, se non si ha una buona conoscenza del percorso.
Altra rapida degna di nota si trova a valle di una presa d’acqua seguita da un basso sbarramento. Inutile descriverla perché la linea ideale cambia a seconda dei livelli (IV+). Ispezione o trasbordo in sponda dx.
Da segnalare anche la rapida in curva presso una passerella pedonale poco prima dello sbarco, e la rapida finale, caratterizzata da buona pendenza e una serie di drop.
